Torna l’appuntamento periodico con la rubrica Titans Inside. In questa occasione abbiamo il piacere di incontrare il responsabile social media Emanuele Baraccio, che ci parlerà da diverse angolazioni del rapporto tra comunicazione e Web, in un mondo sempre più digitale e sempre più in continua evoluzione.
Come ti sei avvicinato al mondo della fotografia e della creazione di contenuti digitali?
Negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti la grandissima evoluzione che vive il mondo della comunicazione e sostanzialmente ognuno di noi ha visto radicalmente cambiare il proprio modo di comunicare anche rinunciando ad abitudini che sembravano piuttosto consolidate. Per quanto mi riguarda il periodo in cui sono nati i social network è coinciso con gli anni che tra la scuola superiore e l’Università ti portano a guardarti intorno per immaginare il tuo futuro e vedevo nel mondo della comunicazione digitale un ambito che, prima di tutto mi incuriosiva, e poi forse poteva anche diventare qualcosa di più. Utilizzando Internet vedevo molti miei coetanei all’interno di questo mondo e quindi la curiosità di scoprirne le dinamiche in modo progressivamente più approfondito è stata la molla principale per cui ora sono in questo ambiente.
Il mondo della comunicazione digitale ha senz’altro delle caratteristiche peculiari che si distinguono in modo più o meno marcato da quelli che in passato erano considerati modelli comunicativi quasi unici, come ad esempio le campagne pubblicitarie di qualche anno fa. Oggi ad esempio chi crea contenuti digitali finalizzati alla condivisione su piattaforme come Instagram e YouTube può facilmente scegliere ad esempio di puntare su contenuti in cui spesso è lo stesso creatore a mettersi in gioco in prima persona.
Si tratta di un campo piuttosto vasto, con enormi potenzialità e tantissima concorrenza a cui far fronte; quali sono i vantaggi e gli svantaggi di affrontare questa sfida in giovane età?
L’età non credo sia una discriminante perché un po’ come succede a chiunque quando ci si avvicina a qualcosa che ci appassiona profondamente si può riuscire ad investire molto tempo ed anche quelle risorse necessarie per approfondire determinate ricerche o reperire un certo tipo di materiale. In generale l’ambito della fotografia o quello della comunicazione in senso più ampio è un campo decisamente vasto dove l’unico rischio è quello di disperdersi. Per questo penso che sia molto utile, per non dire fondamentale, focalizzarsi su un settore specifico che può essere ad esempio sport, salute, cibo o altri ambiti ma è consigliabile concentrare le proprie energie in un campo più ristretto. Un altro aspetto particolarmente importante è anche la conoscenza diretta più o meno approfondita dell’ambito stesso per cui si creano i contenuti, perché ovviamente meglio si conosce la disciplina di cui si è chiamati a parlare più alta sarà la qualità del contenuto che si riuscirà a creare. Passione e conoscenza di un determinato ambito infatti portano a saper catturare quei dettagli che possono fare la differenza tra un prodotto standard ed un prodotto di alta qualità.
Mai come in questo periodo storico tutti hanno a che fare con mezzi di comunicazione sempre più vari e presenti nella nostra vita quotidiana: l’accesso a questi strumenti avviene in età sempre più precoce, con tutti i problemi che possono nascere dall’anonimato con cui spesso è possibile fruire di questi mezzi. Come si può trovare un giusto equilibrio tra accessibilità e protezione dei minori?
Facebook, YouTube o qualunque altro mezzo di comunicazione come anche quelli del passato dev’essere interpretato come uno strumento. Come in tutti gli ambiti nella grande maggioranza dei casi viene fatto un uso normale ed in linea con finalità corrette ma sarà quasi impossibile evitare che ci possano essere eccezioni e che si utilizzino questi mezzi in modo improprio. Non va mai dimenticato che certamente un contenitore come può essere YouTube è pieno di contenuti che anche in età abbastanza precoce possono risultare molto utili per crescere. Ovviamente sta al senso di responsabilità di chi crea un contenuto veicolarlo nel modo migliore. Dal punto di vista professionale credo che sia molto utile riuscire a creare contenuti molto diretti e soprattutto di individuare con precisione il target a cui un determinato contenuto si rivolge, in riferimento a specifiche fasce di età, in modo da non lasciare spazio a troppe interpretazioni. In tal senso credo che la responsabilità sia prevalentemente di chi crea il contenuto e deve agire in modo da poter individuare nel modo più corretto il pubblico al quale veicolare un determinato messaggio.
È altrettanto chiaro che oggi rispetto a qualche anno fa tutto sta vivendo sulla precocità. Ad esempio una decina d’anni fa poteva essere quasi impensabile pensare di avere un cellulare prima dei 16 anni. Oggi quasi tutti i bambini entrano in contatto con questi strumenti a volte anche prima dei 10 anni. Indubbiamente ci si deve adeguare a questa evoluzione ed anche i grandi siti di contenuti multimediali lo stanno progressivamente facendo, pur con la lentezza che spesso li contraddistingue, per non andar contro ad una parte dei loro content creators. A questo livello però è probabile che siano già allo studio dei correttivi per evitare certi pericoli soprattutto a tutela degli utenti più piccoli che magari accedono casualmente e inconsapevolmente ad alcuni contenuti. Un margine di rischio sarà comunque sempre presente perché parliamo di multinazionali che possono avere più di qualche interesse a non prendere una posizione chiara e decisa ma in questo senso si stanno comunque facendo notevoli passi in avanti e la strada tracciata sembra essere positiva, in merito alla protezione degli utenti.
In questo senso come si deve comportare chi come te gestisce contenuti con la presenza di minori?
Personalmente quando capita di avere a che fare con minori in occasioni di gare sportive o manifestazioni di altro genere ci si cautela attraverso dichiarazioni e liberatorie chieste ai genitori che autorizzano a scattare fotografie o creare materiale audiovisivo con la presenza dei figli. Per quanto riguarda contenuti e presenza social dei minori anche in questo caso è responsabilità di chi crea un contenuto digitale poter fare in modo che siano i bambini stessi a far passare il messaggio che si vuole veicolare all’esterno per farlo nel modo più trasparente possibile. In questo senso più si va avanti con l’età del pubblico a cui un certo contenuto si rivolge. più si può logicamente fare uso anche di messaggi nascosti e subliminali in un certo senso mentre quando si tratta di minori il messaggio deve essere il più chiaro ed esplicito possibile in modo da non lasciare nessuno spazio ad interpretazioni “fraudolente”.
Quanto può essere importante per una società sportiva avere un’efficace presenza sui social media per consolidare le proprie attività ed aumentare la propria visibilità?
Questo aspetto è indubbiamente fondamentale e paradossalmente più ci si rivolge ad un pubblico giovane che abitualmente usa questi mezzi di comunicazione nella quotidianità più diventa importante una presenza strategica su questo tipo di mezzi di comunicazione perché un’assenza potrebbe configurare un disinteresse verso una certa fascia di pubblico o clientela. Per quanto riguarda una società sportiva diventa progressivamente sempre più importante la presenza sui social media. Oggi con buone strategie di comunicazione è possibile raggiungere una quantità di contatti davvero smisurata ed inimmaginabile, quindi sarebbe un peccato non far fruttare al meglio questo incredibile potenziale.
Per quanto riguarda nello specifico la palestra Titans abbiamo due pagine Facebook che vengono gestite una sotto forma di community in cui è forte il concetto di interazione con gli utenti, mentre la seconda è più istituzionale ed è rivolta principalmente alle nuove collaborazioni ed opportunità che il mondo del web può offrire. Ad un certo punto la necessità di distinguere i vari target per non creare confusione è stata un’esigenza che ci siamo trovati ad affrontare. Per quanto riguarda Instagram è un profilo dove decidiamo di pubblicare quasi esclusivamente le immagini delle attività dove ad essere protagonisti sono gli atleti con servizi fotografici ed approfondimenti dedicati di volta in volta alle diverse occasioni con un punto focale che però non prescinde mai dalla pura attività sportiva con reportage dedicati alle varie gare a cui le squadre partecipano.
Quanto è importante oggi avere una strategia di comunicazione efficace per un’azienda? Quali sono gli elementi più importanti a cui prestare attenzione?
L’evoluzione in questo campo è stata piuttosto radicale da quando sono nati i principali social media. Se alla nascita di Facebook gli iscritti erano principalmente adolescenti e quindi il tipo di target che si poteva raggiungere su questo social era ipoteticamente compreso tra i 15 e i 35 anni, oggi la presenza di utenti sui vari social media è decisamente più ampia e variegata; proprio per questi motivi sta assumendo sempre più importanza avere una presenza sui social anche per la realtà che fino a pochi anni fa non ne avevano la necessità perché il loro bacino di utenza non faceva uso di questi mezzi di comunicazione. Oggi invece chi non fa parte dei social è una fetta sempre minore di persone. Ed ecco che garantirsi una presenza di qualità all’interno dei vari contesti virtuali può portare grandi benefici. Come detto in precedenza, in riferimento ad altri contesti, anche in questo caso una delle sfide più importanti quando si sceglie di creare una campagna pubblicitaria è quella di individuare la fetta di pubblico al quale si rivolge. Per questo motivo oggi studiare correttamente una campagna pubblicitaria sui social può avere la stessa importanza che fino a qualche anno fa poteva avere una pubblicità televisiva. Anche in questo caso studiare il giusto contenuto e veicolare il giusto messaggio diventa il compito principale di chi crea la campagna pubblicitaria. Un percorso importante di una campagna pubblicitaria è anche il messaggio che si vuol far passare attraverso queste attività. Un messaggio il più possibile stringato può essere decisamente incisivo e riprendere in forme leggermente diverse gli slogan che spesso campeggiano alla fine di una pubblicità televisiva oppure sui cartelloni che incrociamo ogni giorno sulle nostre strade.
Il mondo dello sport da sempre ha avuto un legame indissolubile con il materiale video-fotografico, capace di riportare alla memoria le imprese storiche nelle discipline più disparate; a quali eventi ti piacerebbe assistere e documentare professionalmente? Hai avuto la possibilità di prendere parte a diversi eventi seguendo le competizioni a cui hanno partecipato le squadre della palestra; quali sono i tuoi ricordi più belli legati a queste manifestazioni?
Se parliamo di forza comunicativa delle immagini sicuramente all’interno dello sport troviamo una serie di istantanee che sono entrate nella storia non soltanto della disciplina sportiva o dell’evento di cui facevano parte, ma anche attraverso la forza comunicativa. Hanno saputo essere un veicolo utile anche per cambiare il corso di eventi decisamente più grandi ed importanti di una semplice competizione sportiva. In questo senso piace ricordare l’immagine delle olimpiadi di Berlino del 1936 quando Jesse Owens alzò al cielo il celeberrimo pugno in contestazione di Adolf Hitler dopo aver trionfato per ben quattro volte in quella rassegna internazionale. Ecco penso che quell’immagine sia entrata nella storia e personalmente ha rappresentato qualcosa di assolutamente iconico di quello che può essere il potere dirompente di un’immagine.
Anche per i motivi appena spiegati se dovessi pensare ad una manifestazione a cui mi piacerebbe partecipare, a prescindere dall’opportunità di farlo in una veste professionale, sarebbe sicuramente la rassegna a cinque cerchi il sogno nel cassetto da realizzare, anche se la risposta può per certi versi apparire banale o scontata ma credo che quello sia forse più di qualunque altro l’evento a cui ognuno sogna di partecipare indipendentemente dal ruolo specifico o dalle circostanze.
Ad esempio all’ingresso della nostra palestra c’è un’immagine che ritrae il momento clou del mondiale di Orlando a cui abbiamo partecipato. Credo che rivedere quell’immagine per chi l’ha vissuto in prima persona equivalga a rivivere un momento particolarmente emozionante che in qualche modo con le dovute proporzioni può essere paragonato alle immagini che ritraggono i grandi sportivi in occasione di record e circostanze particolari. In questo senso credo che l’immagine più ancora del video sia evocativa di un momento così iconico. Tralasciando per un attimo l’ambito sportivo ognuno di noi quando viaggia per rievocare momenti particolarmente significativi di un’esperienza scatta foto.
Immagini il tuo futuro legato a quest’ambiente?
In realtà il percorso di studi che ho intrapreso riguarda in senso più ampio l’informatica ma certamente non posso negare che l’obiettivo è quello di legare gli studi nel campo informatico con la passione per la fotografia e la creazione di contenuti digitali. Il bello di scattare foto è che si deve essere a stretto contatto con gli atleti. Per i fotografi è molto importante avere i giusti contatti con i giornali perché non esistono accrediti per il settore fotografico ma sono tutti inglobati in quelli per la stampa.
Ringraziamo Emanuele per aver condiviso con noi aspirazioni e progetti augurandogli di raggiungere i suoi obbiettivi con lo stesso entusiasmo con cui oggi ha trasmesso anche a noi la sua passione.
Intervista e articolo a cura di Federico Ceste